Internazionale
«In Sinai i crimini di guerra di al-Sisi»
Egitto Duro rapporto di Hrw contro l’Egitto e l'anti-terrorismo del regime: comunità sfollate e rase al suolo, arresti, torture e sparizioni di civili. La città di Rafah non esiste quasi più e l'ong chiama in causa anche Israele
Case demolite con l’esplosivo nella città egiziana di Rafah – Ap
Egitto Duro rapporto di Hrw contro l’Egitto e l'anti-terrorismo del regime: comunità sfollate e rase al suolo, arresti, torture e sparizioni di civili. La città di Rafah non esiste quasi più e l'ong chiama in causa anche Israele
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 29 maggio 2019
C’era una volta il Sinai, oggi ne resta poco. La campagna anti-terrorismo, lanciata dal governo egiziano nel febbraio 2018 e che sarebbe dovuta durare pochi mesi, è ancora là con un bagaglio di devastazione senza precedenti. Comunità rase al suolo, appezzamenti agricoli scomparsi, coprifuoco, chiusure pressoché totali. E ancora omicidi extragiudiziali, perquisizioni e arresti arbitrari, bombardamenti e operazioni militari nelle zone civili. Un modus operandi affatto nuovo: l’esercito egiziano opera così dal 2014, l’anno successivo al golpe del generale al-Sisi che ha individuato nei gruppi islamisti radicali (e non) il target preferenziale. Se con i Fratelli musulmani agisce con arresti,...