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La campagna d’Egitto dei boss del fossile italiano

La campagna d’Egitto dei boss del fossile italiano

Dossier Nel paese di al-Sisi c’è la più grande riserva di gas dell’Eni (15 miliardi di metri cubi all’anno). Difficile che certi affari agevolino discorsi sui diritti umani

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 10 novembre 2022
La scelta di tenere la COP27 in Egitto è stata contestata da più parti e per ovvie ragioni: è sotto gli occhi di tutto il mondo la brutalità del regime del generale Abdel Fattah al-Sisi, che governa il Paese con il pugno di ferro dal 2014. Non deve poi sfuggire come il governo de Il Cairo dipenda in maniera massiccia dai ricchi proventi derivanti dal comparto fossile. Difficile, quindi, che al vertice di Sharm el-Sheik i negoziatori egiziani possano intraprendere iniziative virtuose per la tutela del clima – non che con la crisi attuale la cosa sembra dispiacere i membri...

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