Alias Domenica
La sfida di Blanchot alle pretese del senso
Scrittori francesi Più volte rielaborato, il primo libro del critico francese è un «récit» che induce esperienze di straniamento, persino dalla stoffa materica delle parole: «Thomas l’oscuro», dal Saggiatore
Jean Dubuffet, «Ritratto del soldato Lucien Geominne», 1950
Scrittori francesi Più volte rielaborato, il primo libro del critico francese è un «récit» che induce esperienze di straniamento, persino dalla stoffa materica delle parole: «Thomas l’oscuro», dal Saggiatore
Pubblicato più di un anno faEdizione del 19 marzo 2023
Su una delle copie fresche di stampa del suo primo libro, l’allora trentaquattrenne Maurice Blanchot scrive all’editore questa singolare dedica autografa: «per G. G., un libro destinato a escludere ogni lettore». Siamo nel settembre 1941, nella Francia occupata dall’esercito tedesco: l’editore è Gaston Gallimard, il volume in questione – un «romanzo», recita la copertina – è Thomas l’Obscur. La dedica può dare un’idea dei motivi che hanno reso tardive le traduzioni del libro – in inglese nel 1973, in spagnolo nel 1982, in tedesco nel 2007, solo oggi in italiano – Thomas l’Oscuro (traduzione di F. Fogliotti, il Saggiatore, pp....