Internazionale

L’addio dei movimenti al «grande periodista»

L’addio dei movimenti al «grande periodista»

Hasta siempre Scrittura e popolo, dalla Sierra a Hemingway. Stedile: «Lotta anche sulla comunicazione»

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 5 dicembre 2016
Non ha voluto statue, Fidel, né simboli che possano alimentare il culto della personalità. Se avesse potuto, di sicuro avrebbe controllato anche le cronache del suo funerale, misurandone il tono e l’esattezza, la precisione del messaggio. È stato un grande intellettuale e anche un grande giornalista, lo hanno ricordato in molti. Prima e dopo la rivoluzione, ha scritto editoriali e riflessioni e articoli battenti che, quand’era ancora in montagna, hanno fatto da complemento alla guerriglia. «UN ECCELLENTE giornalista è un grande essere umano», scriveva Ryszard Kapuscinski che di cronache s’intendeva. Fidel Castro è stato l’uno e l’altro: di sicuro per...

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