Internazionale
L’Egitto vede spie ovunque: dopo gli aquiloni, tocca ai robot
Nord Africa «Arrestato» per 10 giorni il progetto Ai-Da, pittrice umanoide creata da Aidan Meller destinata all’expo di arte contemporanea organizzata dal governo del Cairo. E il blogger Alaa Abdel Fattah finisce di nuovo a processo: «Rilasciatemi»
La robot-artista Ai-Da, nata dal progetto di Aidan Meller e da un algoritmo sviluppato all’università di Oxford
Nord Africa «Arrestato» per 10 giorni il progetto Ai-Da, pittrice umanoide creata da Aidan Meller destinata all’expo di arte contemporanea organizzata dal governo del Cairo. E il blogger Alaa Abdel Fattah finisce di nuovo a processo: «Rilasciatemi»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 22 ottobre 2021
In principio furono gli aquiloni. Ora i robot. In mezzo ci sono 60mila (stimati) prigionieri politici in carne e ossa. Le ultime notizie che arrivano dall’Egitto raccontano – o meglio, confermano – la natura di un regime che da quello precedente di Mubarak ha ereditato la centralità dei servizi segreti. E della paranoia. L’ANSIA DI CONTROLLO e l’idea che una minaccia esterna, come una cappa, sormonti il paese l’aveva dato già l’anno scorso il divieto a far volare gli aquiloni, intesi come potenziali spie dall’alto dei segreti militari egiziani. Ora la spia è una robot umanoide di nome Ai-Da. La...