Internazionale
L’erede supera Mubarak: con al-Sisi il potere è solo dell’esercito
Egitto Due regimi simili nell'autoritarismo, diversi nella piramide del dominio: la borghesia parassitaria è ora subalterna, il partito è scomparso. Resta la scelta liberista che impoverisce il paese. E fa immaginare nuove mobilitazioni
2011, Piazza Tahrir al Cairo festeggia le dimissioni di Mubarak dopo trent’anni al potere – Ap
Egitto Due regimi simili nell'autoritarismo, diversi nella piramide del dominio: la borghesia parassitaria è ora subalterna, il partito è scomparso. Resta la scelta liberista che impoverisce il paese. E fa immaginare nuove mobilitazioni
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 febbraio 2020
Da Hosni Mubarak ad Abdel Fattah al-Sisi. Ovvero, da un ufficiale militare a un altro, all’interno di un contesto che è rimasto chiaramente autoritario. Da questo punto di vista, sembra proprio che la rivoluzione egiziana del 2011 sia passata senza lasciar traccia alcuna, fallendo soprattutto nel produrre quel cambiamento sociale e politico che la rivolta di massa con epicentro in piazza Tahrir al Cairo sembrava aver reso possibile. Per la verità, se una differenza tra i due regimi sopramenzionati esiste questa deve essere individuata nel grado decisamente più elevato di repressione e chiusura di qualsiasi spazio di dissenso che caratterizza...