Internazionale
L’Italia arma la «sicurezza» che soffoca l’Egitto
Stato di polizia Un decennio di cooperazione anti-migranti: da Roma per al-Sisi elicotteri, tecnologie (e manutenzione), motovedette e addestramento. E i rapporti si sono intensificati tra il 2016 e il 2019, dopo l’omicidio di Giulio Regeni
Un poliziotto egiziano davanti alla chiesa di Mar Mina a Helwan, quartiere del Cairo – Ap/Amr Nabil
Stato di polizia Un decennio di cooperazione anti-migranti: da Roma per al-Sisi elicotteri, tecnologie (e manutenzione), motovedette e addestramento. E i rapporti si sono intensificati tra il 2016 e il 2019, dopo l’omicidio di Giulio Regeni
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 8 ottobre 2022
Dall’Egitto non partono più, o quasi, imbarcazioni di migranti irregolari. Lo dice l’Euaa, European Union agency for asylum, in un rapporto pubblicato a luglio scorso. Il risultato è stato raggiunto grazie a una legislazione severa contro il traffico di esseri umani introdotta dal Cairo nel 2016 e che prevede per i trafficanti la reclusione, i lavori forzati e multe comprese tra 200mila e 500mila lire egiziane (circa 10mila e 25mila euro). L’Unione europea ha sostenuto l’impegno del governo egiziano stanziando circa 60 milioni di euro tramite il Fondo fiduciario di emergenza per l’Africa. Un esborso che supera ogni precedente sovvenzione e...