Cultura

Nadia Wassef, flânerie tra gli scaffali della libertà ritrovata

Nadia Wassef, flânerie tra gli scaffali della libertà ritrovata"Al Sitt and Her Sunglasses" di Huda Lufti, 2008

L'intervista Parla l’autrice di «La libraia del Cairo», pubblicato da Garzanti. L’intellettuale e attivista egiziana presenta stasera al festival friulano l’emozionante epopea di Diwan. «Per i suoi frequentatori era un luogo votato all’amore per la cultura e per la lettura. Ed è una delle cose più belle delle librerie: sono spazi pubblici dove si svolgono ricerche private». «L’esito delle primavere arabe? Le rivoluzioni richiedono molto tempo. Dieci anni non sono niente nella storia di un Paese come l’Egitto che risale fino al 3150 avanti Cristo»

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 16 settembre 2021
È una lettera d’amore ad una città e alla sua cultura quella che Nadia Wassef propone in La libraia del Cairo (Garzanti, pp. 236, euro 17, traduzione di Bianca Bernardi, l’appassionante memoir nel quale l’attivista e intellettuale egiziana, che vive da tempo a Londra, racconta come se si trattasse a un tempo di un personaggio letterario o di una donna in carne ed ossa – perché fondata insieme alla sorella e a un’amica e pensata come una sfida alla cultura patriarcale -, la storia della libreria Diwan, le cui vicende hanno accompagnato una stagione profondamente creativa della metropoli egiziana. Un’esperienza...

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