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«Noi» contro l’ordine sovrano
Gilet gialli La richiesta di abolire la sovrattassa sui carburanti è solo il detonatore di una rivendicazione ben più generale di semplice e disarmante radicalità: «Più soldi in tasca!». Dopo decenni di attacco ai salari, di erosione dei redditi, di miserie precarie, di peggioramento dei servizi sociali e dei livelli di vita, ai più la misura appare colma
La protesta dei gilet gialli sabato a Parigi – LaPresse
Gilet gialli La richiesta di abolire la sovrattassa sui carburanti è solo il detonatore di una rivendicazione ben più generale di semplice e disarmante radicalità: «Più soldi in tasca!». Dopo decenni di attacco ai salari, di erosione dei redditi, di miserie precarie, di peggioramento dei servizi sociali e dei livelli di vita, ai più la misura appare colma
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 11 dicembre 2018
C’è da dubitare che l’analisi sociologica dei movimenti, vale a dire l’esame delle condizioni sociali dei soggetti che vi partecipano, sia sufficiente a illuminarne la natura, a spiegarne evoluzione e comportamenti. Basti ricordare un fenomeno complesso ed esteso come il Sessantotto per sottolineare i limiti di questo strumento. Impossibile ricondurre quell’insorgenza planetaria a una qualche tassonomia di profili sociali. Si può tentare, allora, di misurare direttamente l’azione dei movimenti, i loro linguaggi, le loro rivendicazioni, le forme nelle quali emergono e le circostanze in cui si inabissano con i tratti più generali del loro tempo. È a partire da questo...