Europa
Qualcosa forse è cambiato, ma in peggio
Intervista Il sociologo Fabien Truong: «Sussistono istanze di rivolta. E dopo Charlie Hebdo i media fomentano paure»
5 novembre 2005, decimo giorno di rivolta a Le Mureaux, Parigi – Ap
Intervista Il sociologo Fabien Truong: «Sussistono istanze di rivolta. E dopo Charlie Hebdo i media fomentano paure»
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 27 ottobre 2015
Anna Maria Merlo PARIGI
Dieci anni fa, dopo la morte il 27 ottobre di Zyed e Bouna, due giovani fulminati in una centralina elettrica a Clichy-sous-Bois dove si erano rifugiati per paura della polizia, per tre settimane le banlieues francesi sono state in rivolta. Dieci anni dopo, nel 2015 iniziato con gli attentati a Charlie-Hebdo e all’Hyper Cacher, qual è la situazione? Lo chiediamo al sociologo Fabien Truong, autore di studi sul campo, tra cui Des capuches et des hommes (Buchet, 2013) e Jeunesses françaises, Bac +5 made in banlieue (La Découverte, 2015), professore all’università di Paris VIII dopo essere stato a lungo insegnante...