Le adesioni. Quelli che si potrebbe… il 25 aprile a Milano
la copertina del 27 marzo
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Le adesioni. Quelli che si potrebbe… il 25 aprile a Milano

25 aprile Con la nostra copertina del 27 marzo abbiamo lanciato, così come nel 1994, la proposta di una grande manifestazione nazionale nel giorno della Liberazione. Le adesioni
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 28 marzo 2024

Nicola Fratoianni, Verdi/Sinistra
In un paese in cui la destra al governo non perde occasione di sminuire il ruolo della Resistenza e dell’antifascismo e ignora sistematicamente gli episodi sempre più frequenti di razzismo e di intimidazione da parte delle organizzazioni neofasciste, in un paese cui la Costituzione rischia di essere stravolta con l’autonomia differenziata e il premierato, un appello come quello del manifesto per un grande 25 aprile non può che essere benvenuto. Tutti e tutte a Milano dunque per rinnovare il legame fra i valori e le ragioni dell’antifascismo e della Resistenza e il popolo italiano.

Beppe Giulietti, Articolo 21
Grazie, ancora una volta, al manifesto, per aver proposto di ritrovarci tutte e tutti a Milano il 25 aprile. Trenta anni dopo le ragioni per ritrovarsi sono aumentate, anche perché questa destra ha deciso di puntare sul presidenzialismo senza controllo mettendo sotto tiro, a colpi di manganelli e bavagli, giustizia, informazione, conflitto sociale, pensiero critico. Ne sanno qualcosa studentesse e studenti in lotta nelle scuole e nelle università. Ci auguriamo che quanti hanno ancora a cuore la Costituzione raccolgano l’appello. Articolo 21 ci sarà, come sempre.

Maurizio Acerbo, Rifondazione Prc
Care compagne e cari compagni, il 25 aprile a Milano ci saremo, come ogni anno, come 30 anni fa. La vostra proposta è un’ottima idea. Ci saremo con la convinzione che non si possa evocare «la sinistra» che si ritrovò allora fa perché è purtroppo morta, come scrisse Pintor alla fine di quel decennio. È morta sostituendo alla Costituzione i trattati europei e la sudditanza a Usa e Nato, approvando le riforme delle pensioni che non avevamo permesso a Berlusconi, derubando i lavoratori dei diritti, imponendo salari da fame, precarietà, emigrazione, abbandonando i migranti nelle prigioni libiche.

Beppe Sala, sindaco di Milano
Il 25 aprile quest’anno è più importante che mai, ma non tanto perché dobbiamo rievocare il passato ma quanto perché dobbiamo guardare avanti. Apprezzo in particolare l’appello del manifesto che è fatto nel modo giusto. Per cui io non posso che dire a tutti quelli che vorranno partecipare che il successo della manifestazione, essere uniti, oggi è importante. Se dovessimo rischiare di coprire il senso del 25 aprile perché il tema sono le polemiche con la brigata ebraica faremmo un autogol.

Coord. democrazia costituzionale
Condividiamo appieno il vostro appello di rendere ancora più grande la manifestazione del 25 aprile a Milano. Sono passati trent’anni da quel gigantesco corteo che vide la sinistra unita contro il nascente governo Berlusconi, nel nome di un antifascismo che le destre avrebbero voluto cancellare. Ora siamo di fronte a un governo delle destre più aggressivo che vuole dar vita ad un assetto istituzionale regressivo i cui caratteri sono esemplificati dai disegni incostituzionali dell’autonomia differenziata, del premierato e di una controriforma della giustizia.

Ass. rinnovamento della sinistra (Ars)
L’Associazione per il rinnovamento della sinistra aderisce con convinzione alla proposta de il manifesto di ritrovarci a Milano il 25 aprile, proprio come avvenne trent’anni fa. Milano, capitale della Resistenza, città in cui entrarono i partigiani al culmine della lotta di Liberazione, simbolo della nostra storia migliore e tuttora protagonista di un impegno antifascista importante, sarebbe infatti il teatro migliore per fornire un tangibile segnale di opposizione e rinascita civica, in contrasto con l’oscurantismo retrogrado di un Esecutivo che mette a repentaglio i capisaldi della nostra Costituzione.

Dall’Europa per un 25 aprile di lotta e memoria
Noi parlamentari europei aderiamo all’appello del quotidiano italiano de il manifesto per una grande manifestazione da tenere a Milano il 25 aprile 2024, giorno della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Settantanove anni dopo la fine dell’incubo dell’occupazione nazista e fascista è importante sostenere una manifestazione italiana ed europea contro i fascisti di allora e contro quelli contemporanei, contro il razzismo e l’autoritarismo, contro la guerra di ieri e di oggi. La democrazia europea si difende nel Parlamento e anche nelle piazze che ricordano gli uomini e le donne che animarono la Resistenza in tutta Europa.

Massimiliano Smeriglio (Alleanza Verdi e Sinistra), Pietro Bartolo (Partito Democratico), Tiziana Beghin (Movimento 5 Stelle), Brando Benifei (Partito Democratico), Andrea Cozzolino (Indipendente), Rosa D’Amato (Verdi/Alleanza libera europea), Maria Angela Danzi (Movimento 5 Stelle), Laura Ferrara (Movimento 5 Stelle), Manon Aubry (The Left – Francia), Marc Botenga (The Left – Belgio), Antoni Comin y Oliveres (Indipendente – Spagna/Catalogna), Ana Miranda Paz (Verdi/Alleanza libera europea – Spagna/Galizia), Sandra Pereira (The Left – Portogallo), Joao Pimenta Lopes (The Left – Portogallo), Manu Pineda (The Left – Spagna), Maria Eugenia Rodriguez Palop (The Left – Spagna), Martin Schirdewan (The Left – Germania), Helmut Scholz (The Left – Germania), Idoia Viallanueva Ruiz (The Left – Spagna), Nicolaj Villumsen (The Left – Danimarca)

Gianfranco Pagliarulo, Anpi Nazionale
«Pieno sostegno all’appello del manifesto da ogni punto di vista». Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi), è in questi giorni in giro per l’Italia per le iniziative di avvicinamento al 25 aprile. «Hanno il bisogno di modificare il passato per parlare di epoche immaginarie omogenee alla linea politica corrente. La Liberazione ha avuto un costo di sacrifici e lutti inenarrabili ma fu anche una giornata di riscatto e di dignità del popolo italiano ed è quello che vogliamo ribadire il 25 aprile. Per usare le parole del manifesto: speriamo sorga il sole».

Walter Massa, Arci nazionale
Prendere una posizione è urgente. Ben venga la manifestazione del 25 aprile a Milano per rilanciare un progetto pacifista. Un paese come un passato come il nostro deve stare attento. La società civile democratica scenda in piazza massicciamente e unitariamente il 25 aprile per dimostrare che non ha paura. La manifestazione deve mettere in piedi un progetto alternativo di società e il manifestoci sta dando una grande opportunità per costruire un percorso di alternativa al neoliberismo degli ultimi 30 anni che non dobbiamo sprecare.

Gabriela Coronel, Giuliano Graziani, Comitato Possibile Terra e Libertà di Genova
Vorremmo un 25 aprile 2024 con un’alba di pace, ovunque. Saremo presenti. Iniziamo a organizzarci.

Lorenza Ghidini, direttrice di Radio Popolare
Oggi è tempo di barrage républicain, come fanno i francesi quando la Democrazia è in pericolo. In piazza a Milano il 25 aprile ci saranno tante bandiere: portiamole, senza nascondere le differenze, sappiamo che tanti e tante sfileranno col pensiero a Gaza o agli ostaggi che ancora sono nelle mani di Hamas. Queste guerre drammatiche alle porte dell’Europa occupano le menti e i cuori forse più del pericolo fascista alle elezioni europee. Ma non perdiamo di vista l’avversario comune e lo spirito unitario che fu del Cln: la bandiera che sventola più alta deve essere quella dell’antifascismo. Radio Popolare ha accolto e fatto suo l’appello del manifesto, perché quest’anno sfili una manifestazione più grande del solito. Con la pioggia, col sole. Con voi.

Franco Astengo, L’Associazione “Il Rosso non è il Nero” di Savona
Si deve tornare a Milano il 25 aprile: la proposta lanciata dal manifesto ha bisogno di essere accolta da un largo schieramento democratico, costituzionale, di sinistra e la manifestazione dovrà tener conto nei suoi contenuti della mutata situazione rispetto a 30 anni fa proprio sul piano del pericolo di un profondo spostamento politico – culturale verso destra avvenuto nel corso di questi anni.

La rivista «Il Ponte»
Si potrebbe, si può, si deve.

Infinitimondi, Bimestrale di pensieri di libertà
Aderiamo all’appello, giusto e necessario, lanciato da il manifesto per un grande 25 aprile a Milano. C’è bisogno di una nuova mobilitazione civile e democratica che abbia la Costituzione come riferimento e il bisogno di un profondo e giusto rinnovamento come orizzonte di lotta: c’è una protervia della destra, una voglia di regime e di irreggimentazione che non può non suscitare preoccupazione . Al tempo stesso dobbiamo sapere che questa destra è essa stessa contemporaneamente manifestazione e agente di quella crisi della democrazia che trent’anni dopo quella Milano possiamo vedere avere scavato in forme acutissime e sempre più accelerate. E allora che questo ritrovarci a Milano sia di monito a quanti vogliono portare altri colpi alla Costituzione ed espressione al tempo stesso di una rinnovata disponibilità ad una duratura stagione di mobilitazione popolare. E sappia capire, chi ha responsabilità nella politica delle forze democratiche, che solo cercando, suscitando, organizzando una attiva, larga e critica partecipazione popolare, da quella crisi democratica si potrà uscire e si potranno battere gli assalti alla Costituzione e al suo contenuto di libertà e, quindi, di antifascismo.

L’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico sarà a Milano il 25 aprile
L’AAMOD risponde con estrema convinzione alla proposta de il manifesto di manifestare il 25 aprile nella città simbolo della Resistenza antifascista, così come fu già trent’anni fa con un’iniziativa rimasta nella storia per una passione enorme che seppe resistere ad una pioggia torrenziale. Oggi come allora proprio il quotidiano, che affonda le sue radici nella migliore storia del comunismo italiano ibridandole con il portato del nuovo capitalismo delle piattaforme e delle soggettività post-moderne, offre l’opportunità di mobilitarci in modo ampio e unitario per difendere i valori della Costituzione italiana. L’Archivio è dedito nella sua attività a valorizzare la memoria storica, contro ogni forma di strumentale revisionismo. Ed eccoci, allora. Come nel 1994 fu decisivo opporsi al berlusconismo, ora è persino più importante frenare sul nascere la degenerazione autoritaria e populista cui sta portando l’Italia la destra al governo.

Associazione delle Ong italiane e Un Ponte Per
L’esecutivo nazionale di AOI (Associazione delle  Ong italiane) e il comitato nazionale di Un Ponte Per, in due distinte deliberazioni, hanno formalizzato la convinta adesione all’appello e alla manifestazione nazionale a Milano del 25 aprile 2024.
Alfio Nicotra, esecutivo nazionale di APOI e co-presidente nazionale di Un Ponte Per

Il 25 aprile per noi di “Un Ponte Per” non è mai stata una ricorrenza, ma il giorno in cui si rinnova l’idea stessa di una società non più basata sulla guerra, sui nazionalismi, le leggi razziali e l’ideologia e la pratica del colonialismo. La parola scelta dai costituenti il “ripudio” della guerra è forse il contributo più alto dato dalla lotta partigiana all’edificazione della nuova Italia ed al contempo un programma politico a cui si devono attenere tutti i governi del nostro Paese.
Ripudia non è un semplice rifiuto, perché si ripudia un marito o una moglie, un figlio o una figlia, insomma un qualcosa a cui si è uniti da un legame di sangue o rompendo quello che era considerato “l’ordine naturale delle cose”.
All’attuale deriva militarista della classe politica (e giornalistica) italiana ed europea che parla di armi come vaccini, di bond europei per finanziare il sistema bellico industriale, di mettere la spesa militare (e non quella per sanità ed istruzione) fuori dal patto di stabilità, di eserciti europei e atlantici come gendarmi del mondo, occorre contrapporre l’idea di una Europa solidale, dei diritti civili e sociali, una Europa insomma dei costruttori di pace. Per questo con convinzione abbiamo subito aderito alla proposta lanciata da “il manifesto” di manifestare tutti e tutte insieme il 25 aprile a Milano.
Ci saremo portando il nostro impegno pluridecennale al fianco dei popoli a cui, anche le nostre politiche militariste e coloniali, hanno inferto dolore e distruzione. Iraq, Siria, Libia, Afghanistan sono il monumento del fallimento delle politiche di guerra e dell’affidare le controversie internazionali alla legge della giungla delle armi. Ci saremo a Milano per dire che non vogliamo diventare l’Hiroshima di domani e portando con noi il grido che viene da Gaza. Per fermare il genocidio e riprendere la strada della convivenza tra i popoli.
Alfio Nicotra e Angelica Romano, Co-presidenti nazionali di Un Ponte Per

Brigate Garibaldi Sankt Pauli
Da alcuni anni a Sankt Pauli abbiamo costituito un gruppo di italiani che seguono le sorti sportive e politiche della Associazione Sportiva Sankt Pauli, la nostra agenzia stampa tuttostpauli.com scrive ed informa delle vicende del nord Europa. In questi anni abbiamo visto molta partecipazione ed oggi siamo oltre 250 soci mentre abbiamo qualche migliaio di sostenitori. La nostra agenzia viene seguita settimanalmente da tantissimi compagni. Sono loro che ci hanno detto di voler partecipare, dopo aver visto le grande risposta dei nostri soci nelle manifestazioni in Germania, di voler dare una forte scossa anche in Italia, quindi vi chiediamo di voler e poter essere al vs fianco nella ricorrenza della Liberazione, magari possa essere un inizio anche di una nuova Liberazione e risorgimento politico.

Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia e Rete Kurdistan
Aderiamo all’appello “Si potrebbe tornare a Milano il 25 Aprile”. Chiaramente per noi è particolarmente importante il tema dell’opposizione alla guerra nel suo complesso, coscienti dell’importanza di fermare l’escalation della terza guerra mondiale a pezzi. A questo proposito abbiamo notato i riferimenti diretti alle guerre in corso in Palestina e Ucraina in questo momento, nonché l’assenza di riferimenti alla questione curda, al conflitto in corso in Siria e Iraq e al ruolo della Turchia in questi.
La Turchia sta occupando militarmente parte della Siria e dell’Iraq, proprio in questi giorni sono in corso i preparativi per una nuova operazione su vasta scala nella regione del Kurdistan in Iraq, dove l’esercito turco è già presente con centinaia di basi militari. Sulla base di questo vi proponiamo di aggiungere alla piattaforma anche questa questione, che riteniamo centrale non solo per il popolo curdo.

Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino
Carissime, carissimi, esprimo tutto il sostegno all’iniziativa lanciata dal manifesto per una grande manifestazione a Milano il prossimo 25 aprile. Anche se non potrò essere fisicamente presente, essendo impegnato nelle celebrazioni della Liberazione nella mia città, credo che in questo tempo più che mai sia importante tornare a ritrovarsi in piazza in nome dei valori della Resistenza e dell’antifascismo su cui si basa la nostra Repubblica. Mentre la guerra bussa alle nostre porte e chiede a tutte e tutti noi di prendere una posizione, vanno sempre più normalizzandosi parole e pensieri carichi d’odio e di disprezzo per la convivenza democratica e la pace.

Giovanni Paglia – Coordinatore segreteria nazionale Sinistra Italiana
La ricorderò per sempre quella manifestazione grande e bagnata, perché per me e molti come me fu un battesimo laico. Avevo 16 anni, le idee chiarissime nella loro confusione, leggevo il manifesto perché era una delle poche cose comuniste rimaste, Milano non l’avevo mai vista come la maggior parte del mondo e non immaginavo potesse esistere una manifestazione tanto grande. Volle dire scoprirmi parte di una cosa vasta e viva, non solo di un sentimento scoperto sui libri e nei racconti. Il 25 aprile era, poteva essere e sarebbe stato ogni anno un richiamo alla responsabilità e alla rivolta collettiva contro tutto ciò che offendeva la dignità delle donne e degli uomini. È giusto ripartire da qui, oggi che l’Italia sperimenta il peggior Governo del dopoguerra, in un mondo che scivola ogni giorno di più nel dramma della guerra. Ci sarò.

Chiara Giunti – presidente di Firenze Città Aperta
L’Associazione Firenze Città Aperta aderisce alla proposta di tenere a Milano il prossimo 25 aprile una manifestazione di popolo più grande possibile, impegnandosi fin da ora a costruirne la partecipazione da Firenze.

Marco Caldiroli – presidente di Medicina Democratica
Negli ultimi mesi della Resistenza il CLN promosse una discussione sulla sanità postfascista e la proposta che venne definita era molto vicina all’idea di Servizio Sanitario Nazionale contenuta nella riforma sanitaria del 1978. Si voleva superare una situazione caotica e discriminante mantenuta e peggiorata durante il ventennio.
Anche questo è antifascismo: quello della affermazione dei diritti a partire da quello fondamentale della salute (art. 32 Costituzione della Repubblica) individuale e collettiva che, non da oggi ma oggi con una ulteriore accelerata, viene smontato, privatizzato e rigetta in pasto a mutue e assicurazioni (prossimamente … corporazioni) le persone con sempre più difficoltà di accesso ai servizi.
L’affermazione del diritto alla salute tramite la difesa e il miglioramento della sanità pubblica costituiscono concrete azioni antifasciste quotidiane.
Aderiamo alla rinnovata manifestazione del 25 aprile 2024.

Associazione Insieme a Sinistra
Che il 25 aprile 2024 a Milano sia quello che fu il 25 aprile del 1994: l’inizio del risveglio e della riscossa democratica del nostro Paese e, aggiungiamo, dell’Europa. Il premierato e l’autonomia differenziata sono un rischio reale di torsione autoritaria e di divisione del Paese. Anche in Europa proliferano pulsioni autoritarie e le destre estreme razziste e anti-democratiche guadagnano spazio. Il 25 aprile 2024 saremo nuovamente a Milano per contrastare la deriva di destra e proporre un modello di società aperta, libera e giusta. Quella della nostra Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione.

Voci ebraiche. Per la pace, mai indifferenti
Aderiamo all’appello del vostro giornale che invita a celebrare il 25 aprile con una grande manifestazione a Milano. Noi saremo presenti col nostro striscione: Mai indifferenti. Voci ebraiche per la pace.

Fabrizio Albert, Rachele Alberti, Marina Ascoli, Massimo Attias, David Calef, Valeria Camerino, Giorgio Canarutto, Lucio Damascelli, Beppe Damascelli, Enrico De Vito, Annapaola Formiggini, Saby Fresko, Paola Fresko, Bice Fubini, Nicoletta Gandus, Adriana Giussani, Bella Gubbay, Joan Haim, Cecilia Herskovitz, Francesca Incardona, Stefano Levi Della Torre, Annie Lerner, Gad Lerner, Stefano Liebman, Samuele Menasce, Raffaella Molena Tassetto, Bruno Montesano, Guido Ortona, Bice Parodi, Laura Pesaro, Simone Rossi del Monte, Renata Sarfati, Stefano Sarfati, Eva Schwarzwald, Gavriel Segre, Simona Sermoneta, Shmuel Sermoneta Gertel, Susanna Sinigaglia, Sergio Sinigaglia, Stefania Sinigaglia, Deborah Taub, Jardena Tedeschi, Mario Tedeschi, Massimo Gentili Tedeschi, Sara Tedeschi Falco, Fabrizia Termini, Alessandro Treves, Claudio Treves, Roberto Veneziani, Serena Veneziani, Marco Weiss.

Medicina democratica, Sanità pubblica è antifascismo
Negli ultimi mesi della Resistenza il Cln promosse una discussione sulla sanità postfascista e la proposta che venne definita era molto vicina all’idea di Servizio Sanitario Nazionale contenuta nella riforma sanitaria del 1978. Si voleva superare una situazione caotica e discriminante mantenuta e peggiorata durante il ventennio. Anche questo è antifascismo: quello della affermazione dei diritti a partire da quello fondamentale della salute (art. 32 della Costituzione) individuale e collettiva che, non da oggi ma oggi con una ulteriore accelerata, viene smontato, privatizzato e rigetta in pasto a mutue e assicurazioni le persone con sempre più difficoltà di accesso ai servizi. L’affermazione del diritto alla salute tramite la difesa e il miglioramento della sanità pubblica costituiscono concrete azioni antifasciste quotidiane. Aderiamo alla rinnovata manifestazione del 25 aprile 2024.

Consiglieri comunali e regionali. Nelle istituzioni e nelle piazze
Ci uniamo all’appello del manifesto per partecipare e sostenere la manifestazione che si terrà a Milano il 25 aprile 2024, giorno della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Vogliamo così rilanciare la mobilitazione per ribadire la nostra opposizione alle guerre passate e presenti, contro ogni tipo di razzismo e autoritarismo. È importante essere present* per sostenere, settantanove anni dopo la fine dell’incubo dell’occupazione, una mobilitazione italiana ed europea contro i fascismi di ieri e di oggi. Viviamo un tempo in cui la democrazia sembra essere sotto attacco continuo e valori come l’antifascismo sono costantemente messi in discussione. È nostro compito presidiare gli spazi di espressione del dissenso, contro la crescente repressione che colpisce soprattutto le giovani studenti e i giovani studenti, gli attivisti e le attiviste per la giustizia ambientale, le cittadine e i cittadini che hanno il coraggio di chiedere pace, che scendono in piazza per manifestare il proprio dissenso alle guerre. Per questo, la democrazia deve essere difesa non solo all’interno di tutte le sedi istituzionali, ma deve riaffermarsi come pratica collettiva di partecipazione, nelle piazze.

Francesco Agus, Cons. Regionale Sardegna, Rosario Andreozzi, Cons. Comunale Napoli, Luca Blasi, Assessore Municipio Roma III, Nando Bonessio, Cons. Comunale Roma, Selena Candia, Cons. Regionale Liguria, Amedeo Ciaccheri, Pres. Municipio Roma VIII, Michela Cicculli, Cons. Comunale Roma, Emily Clancy, Vicesindaca Bologna, Sergio D’Angelo, Cons. Comunale Napoli, Sara Diena, Cons. Comunale Torino, Francesca Ghio, Cons. Comunale Genova, Claudio Marotta, Cons. Regionale Lazio, Marta Nalin, Cons. Comunale Padova, Serena Pellegrino, Cons. Regionale FVG, Anita Pirovano, Pres. Municipio 9 Milano, Alice Ravinale, Cons. Comunale Torino, Jacopo Rosatelli, Assessore Comunale Torino, Onorio Rosati, Cons. Regionale Lombardia, Agnese Santarelli, Cons. Comunale Jesi, Gianfranco Satta, Cons. Regionale Sardegna.

Arci Milano. Costruire il futuro, non arrendersi al presente
C’è stato il 25 aprile del 45, la liberazione dal nazifascismo. C’è stata, figlia di quella vittoria, la Costituzione italiana, indicata dai suoi estensori come un cammino da seguire per arrivare – un giorno – ad un Paese più giusto, più bello, più felice. Per qualche tempo, quella strada si è seguita, e si sono concretizzati parte di quei diritti che la costituzione ci diceva di conquistare. Poi c’è stata la controffensiva dei potenti, dei ricchi, dei padroni. E chi ci doveva rappresentare è scivolato sempre più a destra per inseguire le paure di un Paese smarrito lasciando che sul lavoro, sui diritti, sulla scuola, sulla differenza di genere e sull’immigrazione, di milioni di lavoratori, cittadini donne e uomini si tornasse indietro di decenni. Il 25 aprile sia quindi guida per una nuova stagione di lotte, di valori, di cultura. Perché oggi c’è l’impazzimento di un popolo che torna ad accettare la guerra come uno strumento inevitabile quando non utile o giusto per dirimere le controversie tra i popoli; che torna a delirare di patrie da difendere, di muri da erigere e trasforma il Mediterraneo in un campo di sterminio. Uno smarrimento che ci porta ad accettare che tra una donna e un uomo, così come tra un lavoratore straniero e uno che ha avuto solo la fortuna di nascere dall’altra parte del mare ci sia differenza di salario. E che sia accettabile e normale qui reprimere chi prova a rivoltarsi con la violenza e i manganelli. E altrove, come oggi a Gaza e in altre parti del mondo, sia accettabile sterminare un popolo intero.
La destra che ci governa, impregnata di fascismo, prova a espellere dalla gestione del potere chi vuole provare a cambiare lo stato di cose presenti, promettendo al popolo governi forti e una nuova costituzione che renderebbero ancora più difficile il cambiamento necessario. Ma arrendersi al presente è il modo peggiore per costruire il futuro, per questo ci vuole qualche cosa di più rispetto alla celebrazione di una vittoria. Per costruire il futuro dobbiamo esserci: in piazza e in lotta il 25 aprile e poi ogni altro giorno dell’anno. Ora e sempre.

Coordinamento Antifascista Torino
Resistere e reagire, insieme, il 25 aprile. Grazie a il manifesto per l’idea e per la promozione di un 25 aprile coerentemente partigiano e determinato. Come Coordinamento Antifascista Torino, che riunisce le sezioni territoriali di associazioni nazionali, come Anpi, Arci e Fiom, mondo del lavoro, associazioni culturali, centri sociali, aderiamo con entusiasmo.
Alessandra Algostino e Livio Pepino

Gaetano Azzariti
Oggi la difesa della Costituzione antifascista e il rilancio della democrazia pluralista devono essere considerati prioritari. È tornato il drammatico momento per promuovere la composizione di un ampio movimento politico e sociale che trovi i propri comuni punti di condivisione sui temi e le modalità di lotta politica e culturale contro gli stravolgimenti costituzionali in atto. È urgente attivarsi allo scopo di concorrere a costruire interlocuzioni e alleanze in difesa dei valori e dei principi fondamentali della nostra Costituzione repubblicana. Per questo l’appello del manifesto per un 25 aprile in nome della Costituzione che sia in grado di coinvolgere il più ampio numero di associazioni, movimenti, personalità diventa essenziale. Per contrastare il «senso comune» che si va propagandando, diceva Antonio Gramsci, è necessario promuovere quel «buon senso» che rende «possibile un progresso intellettuale di massa». Il buon senso di chi condivide i valori della democrazia e della Costituzione. Il 25 aprile è una data simbolo: quel giorno, nel 1945, mossero i primi passi coloro che hanno poi riconquistato il proprio futuro. Da qui possiamo ripartire per provare a ricostruire un futuro diverso e migliore.

Livio Pepino, Volere la Luna
Ci vuole coraggio a misurarsi con il 25 aprile del 1994. Eppure, se non lo facciamo abbiamo già perso. Grazie, dunque, al manifesto, che ha ritrovato, insieme al coraggio, fantasia e determinazione. Ci saremo, ovviamente, a Milano. Perché bisogna riprendersi cose che in questi anni abbiamo perduto. Due, soprattutto: il territorio e la voce. Il territorio lo abbiamo lasciato troppo spesso ad altri; eppure la piazza, le strade, i circoli, le associazioni, le bocciofile, lo stare insieme, il fare insieme sono l’abc della politica, la base per ogni progetto di rinnovamento. Nei territori non bisogna andarci, bisogna esserci. Riconquistare la piazza, una grande piazza è il modo per riprendere un percorso interrotto. E poi la voce. La manifestazione di Milano potrà essere il megafono per dire finalmente quel che vogliamo: una società – per usare parole di Gastone Cottino – in cui si persegua la partecipazione e non il culto del capo, in cui si metta al centro il pubblico e non gli interessi privati, che concentri i suoi sforzi sulla salute e sull’istruzione, che persegua l’uguaglianza e condizioni di vita accettabili per tutti e tutte «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (come vuole l’articolo 3 della Costituzione), che sappia accogliere i nuovi italiani e le nuove italiane dovunque siano nati e nate. E, oggi più che mai per dire no alla guerra e per esprimere la pace che vogliamo. Gridandolo forte e senza giocare sempre e solo di rimessa.

Pax Christi Italia
Aderiamo perché il 25 aprile fu per l’Italia la fine della guerra, la fine di quella che doveva essere l’ultima guerra, la disfatta di ogni nazionalismo guerrafondaio e razzista, la conclusione di un tempo che vide reprimere la libertà ed aumentare l’ingiustizia sociale. Anche noi vorremo ripetere a Milano insieme a tanti cittadini attivi e responsabili l’appello di Paolo VI all’Onu: «Mai più la guerra». Vogliamo resistere con voi nel dire a quanti ancora lo credano che la guerra non è mai la soluzione alle “controversie internazionali, la guerra produce morte e distruzione. Le persone, le relazioni, l’economia, l’ambiente ne escono sempre peggiorati. Vogliamo essere con voi per dire che la nostra Costituzione va rispettata in tutti i suoi principi e come c’insegna l’enciclica «Pacem in Terris» che ha compiuto 60 anni l’anno scorso: la pace si fa se insieme facciamo Verità, Libertà , Giustizia e insieme ci perdoniamo e viviamo come fratelli tutti, quali noi siamo.
Norberto Julini / Coordinatore nazionale Pax Christi

Casa delle Donne di Milano
Vi inoltriamo l’adesione come Casa delle Donne di Milano alla manifestazione del 25 aprile. In attesa di ulteriori vostre informazioni. Cordialmente,
Le Consigliere Direttive

Paolo Cattaneo, Presidente CNCA Lombardia
Il Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti (CNCA Lombardia) aderisce alla vostra iniziativa del 25 aprile. Come 31 anni fa ci saremo con convinzione a difesa della costituzione per la tutela dei diritti di cittadinanza.
Di seguito il post che invita alla partecipazione le nostre 41 organizzazioni lombarde: L’anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo è dietro l’angolo e il manifesto ha lanciato un appello per un evento straordinario: noi del CNCA Lombardia aderiamo. Crediamo sia il momento di riunire le nostre voci per difendere i valori fondamentali e contrastare la minaccia crescente delle destre estreme. In un momento in cui il neofascismo si fa sempre più forte è cruciale manifestare la nostra volontà di costruire una società più giusta e inclusiva, libera da oppressioni e discriminazioni. Milano sarà il centro di un’importante mobilitazione, un richiamo per tutta l’Europa: sarai con noi a fare la differenza?

Rete Pace e Disarmo
La Liberazione è stata la premessa alla carta costitutiva della Repubblica fondata sul lavoro e sul ripudio della guerra. Fu grazie al sacrifico di quelle donne e quegli uomini che si unirono nella Resistenza che si riuscì a scacciare l’esercito nazista dall’Italia e a sconfiggere il fascismo.Dopo ottant’anni, mai come ora, in Italia e nel Mondo il rischio di perdere tutto ciò che è stato conquistato (libertà, diritti, democrazia) è reale. L’Unione Europea sta perdendo l’orizzonte tracciato a Ventotene come costruttrice di Pace e tesa a superare ogni confine, inseguendo invece il riarmo, la costruzione di nuovi muri e l’esaltazione dei nazionalismi. Lo scontro tra potenze (nucleari) che ambiscono ad avere il controllo globale del pianeta e delle sorti dell’umanità è in atto. La scelta di rispondere con le armi e con l’escalation militare all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’incapacità di fermare il massacro in corso a Gaza, la crisi demografica, la crisi ambientale, le migrazioni imposte da povertà, fame, guerre e desertificazione, la crescita delle diseguaglianze, dei sovranismi, dei nazionalismi e del suprematismo razziale sono tutti segnali che avvisano dell’arrivo della tempesta perfetta. Non possiamo e non vogliamo far cadere il testimone di chi ci ha consegnato la Libertà e l’ideale di vivere in un mondo senza più guerre. Per questo aderiamo all’appello del manifesto: saremo a Milano il 25 Aprile con l’Anpi, così come l’Anpi è con noi nella costruzione della Pace. E lo facciamo proprio a 10 anni di distanza dall’Arena di Pace Disarmo di Verona che ha portato alla nascita della nostra Rete e al rilancio di tutte le sue campagne su riduzione delle spese militari, disarmo umanitario, controllo della diffusione delle armi, percorsi nonviolenti di costruzione della Pace.

Mediterranea Saving Humans
La diserzione dalla guerra civile globale, sia essa a «bassa» o «alta intensità», è forse oggi l’unica concreta possibilità per provare a disegnare un orizzonte di liberazione: in questo caso liberazione di donne, uomini e bambini dall’assurda violenza esercitata, prima, durante e dopo, dai confini, in mare come in terra.
Ed è per questo che il 25 aprile saremo in piazza a Milano accogliendo l’appello del manifesto, fisicamente e con un collegamento dalla nave Mare Jonio, in attesa di essere liberata e pronta a tornare là dove deve stare.
Laura Marmorale

Rete degli Studenti Medi
Il 25 aprile saremo in piazza — a Milano al fianco del manifesto, e in tutto il Paese, in tanti momenti di memoria e di lotta. Saremo in piazza come ogni anno, come studenti e studentesse antifasciste — per ricordare il sacrificio che delle truppe partigiane; per onorare il lascito della Costituzione repubblicana; ma saremo in piazza con una ragione in più — con le tante ragioni, per cui la lotta antifascista si fa ogni giorno più pregnante e più attuale.
Il 25 aprile del 1994 la Sinistra tutta, su chiamata di Luigi Pintor, si ritrovava a Milano per una giornata di mobilitazione che sarebbe passata alla Storia. Era il primo governo Berlusconi, e la Destra post-fascista viveva il suo primo vero moto di sdoganamento. In Aprile di Nanni Moretti, che racconta quegli anni, un giornalista francese definisce il paradosso italiano: una democrazia con il partito fascista al governo.
Trent’anni dopo la parabola della Destra, pur non priva di ritardi e contraddizioni, pare giunta alla sua conclusione più coerente, con il governo Meloni. Un governo che prova a evitare scivoloni identitari, ma che al contempo fa trasparire con chiarezza il suo carattere reazionario. Lo dimostrano provvedimenti economici che alimentano il cancro delle diseguaglianze sociali; lo dimostra l’ambiguo, colpevole silenzio con cui ha avvolto le manganellate di Pisa; lo dimostra il rifiuto stizzito di fronte alle domande che abbiamo posto a riguardo ai suoi ministri, Valditara in primis; lo dimostra l’assenza di alcuna posizione di dignità, di umanità, sui conflitti che sconvolgono l’Europa e il Medio Oriente. Su tutto questo, il governo può essere sfidato. E rivendicare il dettato della Costituzione antifascista significa combatterlo su questo terreno.
Trent’anni dopo, siamo chiamati ancora una volta a una risposta. Per onorare la memoria della Liberazione dal Nazifascismo; per dire basta alla repressione; per rivendicare un diverso modello di sviluppo e di società, che passi anche per la difesa dell’istruzione pubblica; per chiedere la fine di ogni conflitto e rivendicare un nuovo ruolo diplomatico dell’Europa tutta, nella cornice di un mondo multipolare. Per continuare a resistere, ci saremo.

La Rete NoBavaglio
Aderiamo convintamente all’iniziativa de il Manifesto. Tutti insieme a Milano per liberarci ancora e liberarci da tutte le guerre. Partigiani per la pace sempre.

Gender X
Mai come adesso è fondamentale rispondere alla chiamata del 25 aprile. Il Manifesto ci ha invitatə a Milano per urlare il dissenso della comunità transgender. Cosa che, anche se le forze armate sembrano averlo dimenticato, è nei nostri diritti fare. Le istituzioni che dovrebbero agire nell’interesse del popolo italiano, ogni giorno marginalizzano e ignorano le persone trans. L’opinione pubblica su di noi viene distorta da un’ignoranza ingiustificabile. L’accesso a terapie che ci salvano la vita viene ostacolato, nella speranza che ci scoraggeremo. Invece, la reazione a questi continui attacchi sarà instancabile protesta e lotta.
Perché il gesto più antifascista è proteggerci da solə

Jacobin Italia
L’invito delle compagne e dei compagni de il manifesto a tornare in piazza, a Milano, il 25 aprile, coglie un punto essenziale. C’è un fortissimo bisogno che l’opposizione sociale a questo governo, e in generale all’ondata di destra reazionaria che sta investendo l’Europa e il mondo, si manifesti. C’è bisogno di uscire dalle bolle social e riempire le piazze. Non possiamo permettere che il dibattito politico resti ostaggio delle guerre culturali propagandistiche con cui la destra manipola l’attenzione delle persone nascondendo la realtà dell’Italia di oggi, fatta di impoverimento, declino, sfruttamento. Opporre corpi e idee al conformismo asfissiante del dibattito pubblico.
Il 25 aprile è una data di primavera e di riscossa. Il giorno giusto per dare sostanza e attualità all’antifascismo. La lotta della GKN ce l’ha insegnato: all’arroganza del potere si risponde, come partigiani e partigiane, “insorgiamo”. Senza settarismi né frontismi, ma mettendo al centro i temi che già animano i movimenti e la società italiana, dal clima alla questione di genere, dalla lotta al carovita alla solidarietà con la Palestina, dal no alla guerra all’intervento pubblico in economia. Come abbiamo scritto nel nostro numero 20, lo scorso autunno: “Resistere serve sempre”.

Associazione Sulla Strada
È una liberazione continua quella che cerchiamo di operare giorno per giorno, ciascuno nel proprio campo, è una lotta continua perché le resistenze e le opposizioni sono innumerevoli, è un atto di fede vero e proprio, è uno stile, è una scelta, è la nostra vita e non ne vogliano un’altra.
Ci siamo anche noi, dunque. Parliamone. Un abbraccio forte per darci forza, perché insieme, solo insieme, solo uniti, pur con tanti punti di vista diversi, siamo una grande forza.

Il CdR de La Repubblica
Il comitato di redazione di Repubblica aderisce con profonda convinzione alla proposta di una larga e partecipazione manifestazione antifascista a Milano, per il 25 aprile, lanciata dal manifesto.

GiULiA Giornaliste
Buongiorno, anche l’associazione GiULiA Giornaliste aderisce, per decisione del Direttivo e della presidente Serena Bersani. Un cordiale saluto.
Alessandra Mancuso (past president)

Lega Obiettori di Coscienza (LOC)
La Lega Obiettori di Coscienza (LOC), costitutiva dei Disarmisti esigenti, aderendo alla manifestazione del 25 aprile a Milano, promossa dal quotidiano “Il Manifesto”, lancia il suo invito a obiettare e disertare alle guerre quale urgente e prioritaria resistenza odierna che si richiama alla resistenza storica. Nell’occasione riproponiamo il nostro impegno, anche come obiezione preventiva alla mini-naja incombente in Italia.

Andrea Orlando (Pd)
Tornare a Milano, tornare alla Capitale della Resistenza è oggi una scelta assolutamente giusta e necessaria. Per questo motivo aderisco all’appello del quotidiano il manifesto per una grande manifestazione a Milano il 25 Aprile. Mentre si rischia un’involuzione della nostra democrazia, una ulteriore marginalizzazione del lavoro, mentre crescono le diseguaglianze ha davvero senso tornare laddove tutto è cominciato nel 25 Aprile del 1945. E ha senso ricordare che tra le radici della Repubblica, nata dalla lotta partigiana, c’è la ricerca della Pace. «Combattemmo quella guerra perché fosse l’ultima» ci hanno detto tante volte le donne e gli uomini della Resistenza.
Purtroppo questo loro sogno è stato largamente infranto.
Dobbiamo però almeno evitare che si compia un totale rovesciamento di prospettiva su questo tema. Abbiamo assistito in questi mesi alla criminalizzazione e alla marginalizzazione di chiunque si esprimesse per una via alternativa a quella della guerra. Il dibattito si è fatto sempre più angusto. Il pluralismo, che è una delle condizioni per superare la polarizzazione amico-nemico, si è ristretto, le ragioni del dialogo sono state identificate con quelle della resa. Tornare alle fonti allora, anche per questo, ha davvero senso.

Memoria in Movimento
Il 25 aprile 1994 una manifestazione enorme riempì Milano, sotto la pioggia battente. A lanciare l’idea un po’ folle era stato “Il Manifesto” Fu una festa e un trionfo di popolo. La minaccia neofascista era forte trent’anni fa, quando erano al governo per la prima volta Berlusconi e Fini, ed è fortissima oggi. A distanza di 30 anni “il Manifesto” rilancia l’idea di una grande manifestazione contro questa destra aggressiva, che ha le sue radici nel ventennio fascista e nelle sue nostalgie, in tutto quello che il 25 Aprile è stato sconfitto. Memoria in Movimento aderisce alla manifestazione per un cessate il fuoco ovunque, per impedire qualsiasi attacco alla democrazia, contro gli attacchi alla Costituzione che l’attuale governo di estrema destra sta attuando attraverso l’introduzione del premierato e dell’autonomia differenziata. Per ribadire il diritto a riunirsi, come sancito dalla Costituzione e il diritto a manifestare il dissenso, definito dalla Corte Costituzionale “pietra angolare dell’ordine democratico”.
Dopo 79 anni è necessario difendere quella storia e quei valori perché di straordinaria attualità ed è necessario combattere per la sua piena applicazione, per far emergere la dignità del lavoro, l’importanza di sanità e scuola pubblica, contrastando la solitudine sociale che sempre più si sta diffondendo.Memoria in Movimento invita tutti a partecipare per costruire un momento di lotta straordinario per impedire qualsiasi attacco alla nostra democrazia, per fermare i massacri delle popolazioni civili, evitare la crescente militarizzazione e la crescita esponenziale dei conflitti.

Il consiglio direttivo di Naga odv
L’associazione Naga OdV di Milano condivide il vostro appello a rendere ancora più grande la manifestazione del 25 aprile a Milano. Oggi più che mai è necessario riaffermare la difesa della memoria della Resistenza e dei valori antifascisti e democratici su cui si fonda la Repubblica. Sottoscriviamo in particolare l’invito a farsi costruttori di pace ed ad allontanare gli scenari bellici in Europa e nel mondo di cui viviamo anche i tragici effetti anche nella nostra diretta esperienza con le persone migranti e rifugiate anche di terre devastate dall’orrore della guerra.

Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (Anppia)
Cari Amici, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (Anppia) fondata da Pertini a Terracini aderisce all’appello per una grande manifestazione unitaria il 25 aprile.

Quotidiano “nd” di Berlino, redazione e casa editrice
I pericoli posti dalle forze estremiste di destra e fasciste in Europa sono più grandi che mai dalla fine della Seconda guerra mondiale. Come sinistra progressista, dobbiamo armarci per opporci risolutamente al razzismo, all’autoritarismo, alla discriminazione e alla disumanizzazione  – qui e ora. Sosteniamo quindi l’appello del manifesto a dichiarare la giornata della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il 25 aprile a Milano, una manifestazione di portata europea. Come i colleghi del manifesto, anche i giornalisti di nd scrivono contro la guerra e a favore di una società solidale, nella convinzione che questo compito sia essenziale per la libertà e lo spirito antifascista.

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