Ramy Essam, «il mio rock e l’orrore della repressione in Egitto». Prima, durante e dopo piazza Tahrir
Intervista «Insieme, cantavamo per ottenere la libertà e i diritti civili. Una sensazione pura e bellissima di cui mi sentivo parte».Il cantore della rivoluzione del 2011 racconta quei giorni, le torture subite, la musica come strumento di lotta. «Il mio miglior disco di sempre? Ho deciso di non pubblicarlo per ora. Molti dei poeti che vi hanno partecipato sono ancora in libertà e rischierebbero moltissimo»
Intervista «Insieme, cantavamo per ottenere la libertà e i diritti civili. Una sensazione pura e bellissima di cui mi sentivo parte».Il cantore della rivoluzione del 2011 racconta quei giorni, le torture subite, la musica come strumento di lotta. «Il mio miglior disco di sempre? Ho deciso di non pubblicarlo per ora. Molti dei poeti che vi hanno partecipato sono ancora in libertà e rischierebbero moltissimo»