Cultura

Riflessi al contrario di un’immersione

Riflessi al contrario di un’immersioneIl mondo sommerso sotto l'isola giapponese di Yonaguni

FONDALI ABITATI / 9 Nelle profondità, intrecci di ville maestose, complessi termali e piramidi. Da Atlantide al Doggerland, passando per Baia, Yonaguni e Heracleyon è possibile tracciare una mappa di mondi sommersi e città sparite nell’acqua. C’è un paesaggio di colline, boschi, paludi e lagune abitate da popoli mesolitici le cui tracce sono incastonate nei fondali del Mare del Nord

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 24 agosto 2021
C’è sempre una catastrofe all’origine dei nostri mondi sommersi. Nei racconti del diluvio universale la terra diventa un immenso fondale, ed è un cataclisma di forti scuotimenti e inondazioni a consegnare l’isola di Atlantide all’oscurità degli abissi «nello spazio di un giorno e di una notte», scrive il Platone dei Dialoghi. Oggi lo chiameremmo «tsunami», un evento oceanico, una catena di onde sempre più massicce che si propaga fino alle coste e non risparmia nessuno. Ma non per forza, nell’immaginario come nella storia, è un evento repentino e improvviso a ricondurre smanie di grandezza e architetture terrestri al liquido amniotico...

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