Visioni
Sguardo disincantato su un Paese da inventare
Ritratto Una carriera iniziata sulle pagine del Marc’Aurelio, e poi sceneggiatore de «Il sorpasso». Fino alla regia con titoli come «Dramma della gelosia», «C'eravamo tanto amati» e il premio alla regia a Cannes per «Brutti sporchi e cattivi»
Ritratto Una carriera iniziata sulle pagine del Marc’Aurelio, e poi sceneggiatore de «Il sorpasso». Fino alla regia con titoli come «Dramma della gelosia», «C'eravamo tanto amati» e il premio alla regia a Cannes per «Brutti sporchi e cattivi»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 21 gennaio 2016
Negli ultimi anni abbiamo sempre cercato di essere presenti alle pubbliche occasioni in cui era ospite Ettore Scola. La sua capacità di raccontare era veramente affascinante, le sue riflessioni contenevano un’arguzia impagabile, il suo stile pacato pronto alla stilettata. Ci eravamo in qualche modo riappacificati con una generazione di cineasti che, fatta l’Italia, lanciato il nostro paese per sempre nella storia del cinema mondiale con la commedia, di fatto aveva anche rifatto i connotati agli italiani. E, a vederli, apparivano così mostruosi da averne preso le distanze. Ma perfino oggi, in una rapida inchiesta al giornale per sapere quale dei...