Tra utopia e ateismo: Sade, un filosofo
Frontespizio di «La Nouvelle Justine ou Les Malheurs de la Vertu» del Marchese de Sade, Olanda 1797 (pubblicata a Parigi nel 1799)
Alias Domenica

Tra utopia e ateismo: Sade, un filosofo

Settecento europeo Discepolo eretico di Rousseau, il divin marchese in un profilo teorico di Marco Menin (contro gli stereotipi): «Il solo nero dei Lumi», Carocci
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 14 gennaio 2024
L’epigrafe che Pier Paolo Pasolini appone al suo film estremo, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), riassume la bibliografia secolare che concerne l’opera del marchese Donatien-Alphonse-François de Sade (1740-1814) tratta dall’Enfer della Biblioteca Nazionale di Francia in cui l’avevano reclusa e negata alla pubblica memoria i contemporanei e i posteri immediati. Perché se a lungo Sade è stato ritenuto un autore scandaloso e infame per antonomasia, il secolo delle avanguardie ne ha riscattata la memoria nel segno di un estremismo rivoluzionario dove la trasgressione o anzi l’eversione di ogni regola del vivere civile culminava in un perfetto nichilismo:...

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