Alias Domenica
Charles Baudelaire vs George Sand, un odio funzionale a imporre la propria identità estetica
Grandi scontri/10 L’eccezionale prolificità di George Sand, e il successo dei suoi romanzi umanitari e passionali, erano avvertiti come una minaccia da Charles Baudelaire e dal suo entourage; alle loro critiche lei rispondeva annotando, nel suo diario, stati di tristezza alternati a un’impassibile tranquillità
Edouard Manet, «Il limone», 1880
Grandi scontri/10 L’eccezionale prolificità di George Sand, e il successo dei suoi romanzi umanitari e passionali, erano avvertiti come una minaccia da Charles Baudelaire e dal suo entourage; alle loro critiche lei rispondeva annotando, nel suo diario, stati di tristezza alternati a un’impassibile tranquillità
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 4 agosto 2024
«L’odio è un liquore prezioso», distillato dal nostro «sangue» e dal nostro «sonno», osservava Charles Baudelaire nei Consigli ai giovani scrittori: «Bisogna usarlo con parsimonia!». Forse anche per questo scelse la dimensione intima dei suoi appunti personali per riversare il proprio rancore contro Aurore Dupin, meglio nota con lo pseudonimo maschile di George Sand: una «stupida creatura» – leggiamo fra le carte segrete del Mio cuore messo a nudo – a cui non è possibile pensare senza un «fremito d’orrore». La «donna Sand», infatti, sarebbe stata – secondo lui – una «bestiona» verbosa, con il classico «stile scorrevole» tanto caro...