Cultura

Il noir alla ricerca del conflitto perduto

Il noir alla ricerca del conflitto perdutoLa scrittrice Dominique Manotti

Intervista Parla la scrittrice francese Dominique Manotti che presenterà domani alle 15 a Più libri più liberi (Sala Sirio) il suo romanzo "Vite bruciate" pubblicato da Sellerio. Già sindacalista, militante politica cresciuta nel Sessantotto parigino e docente di Storia economica, Manotti analizza ancora una volta le fasi di passaggio della storia recente per restituire voce e dignità ai protagonisti invisibili della società francese. Un percorso che ne ha fatto una delle protagoniste del noir transalpino. «Dopo che con Mitterand una parte della gauche si è convertita al culto del denaro, il mio impegno si è trasferito nei romanzi»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 8 dicembre 2018
Un tempo la chiamavano la «Ruhr di Francia», per mezzo secolo capitale dell’industria siderurgica. Nella Lorena che Dominique Manotti racconta in Vite bruciate (Sellerio, pp. 296, euro14) di quel passato fatto anche di lotte sociali e di una comunità solidale resta però ben poco. A metà degli anni Novanta, quando si svolge il romanzo, le vecchie imprese si sono ormai trasformate in «fabbriche-bidone», tirate su solo per incassare i finanziamenti pubblici e chiudere subito dopo, mentre i colossi industriali asiatici conducono una inesorabile campagna acquisti dei «marchi» locali. Di fronte a tutto questo, nessuno, a cominciare dai giovani operai che...

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