Cultura
Il romanzo di Baghdad come un corpo ricomposto
Percorsi di lettura Quando, all’indomani della caduta di Saddam e mentre l’occupazione americana del Paese si trascinava da alcuni anni, accompagnata da una guerra civile scandita ogni giorno da nuove stragi, cercò di […]
Una scena dalla mini serie Baghdad Central
Percorsi di lettura Quando, all’indomani della caduta di Saddam e mentre l’occupazione americana del Paese si trascinava da alcuni anni, accompagnata da una guerra civile scandita ogni giorno da nuove stragi, cercò di […]
Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 marzo 2023
Quando, all’indomani della caduta di Saddam e mentre l’occupazione americana del Paese si trascinava da alcuni anni, accompagnata da una guerra civile scandita ogni giorno da nuove stragi, cercò di raccontare in un romanzo il volto dell’Iraq, lo scrittore e giornalista Ahmed Saadawi scelse di farlo prendendo a prestito uno dei miti più duraturi della letteratura mondiale, il «mostro» creato all’inizio dell’800 da Mary Shelley. Nel suo Frankenstein a Baghdad (e/o, 2015), Saadawi, nato nel 1973 nel quartiere a maggioranza sciita di Sadr City, nella periferia della capitale irachena, metteva in scena le gesta dello straccivendolo Hadi Al Attag che...