Internazionale
L’oceano pacifico e l’abuso atlantico
Hanno fatto un deserto Il 15 febbraio 2003 110 milioni di persone nel mondo per la pace e per fermare la guerra in Iraq: la seconda potenza mondiale fatta di comunità arabe, intellettuali, associazioni, cittadini. E Parigi e Berlino si tirarono indietro
Il segretario di stato Usa Colin Powell, il 5 febbraio 2003, mostra al Consiglio di Sicurezza Onu quelle che afferma siano le prove dell’esistenza di armi chimiche irachene – Ap/Elise Amendola
Hanno fatto un deserto Il 15 febbraio 2003 110 milioni di persone nel mondo per la pace e per fermare la guerra in Iraq: la seconda potenza mondiale fatta di comunità arabe, intellettuali, associazioni, cittadini. E Parigi e Berlino si tirarono indietro
Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 marzo 2023
Era trascorso da pochi giorni un mese dalla più grande manifestazione della storia dell’umanità. Quella che si tenne in tutto il pianeta il 15 febbraio 2003, aveva visto 110 milioni di persone, seguendo il fuso orario, scendere in piazza per fermare una guerra che a tutti appariva inaccettabile, criminale e destinata a rendere il mondo più ingiusto ed insicuro. Ostinatamente George W. Bush, con i “volenterosi” Blair, Aznar e Berlusconi e con il sostegno delle petrolcrazie del Golfo decisero l’invasione dell’Iraq. Quella che noi occidentali chiamiamo la «Seconda guerra del Golfo» per gli iracheni è in verità la terza. Tra...