Internazionale

Luigi Ferrajoli: «Guerra, Abu Ghraib, Guantanamo. Così muore la civiltà del diritto»

Luigi Ferrajoli: «Guerra, Abu Ghraib, Guantanamo. Così muore la civiltà del diritto»Un prigioniero afghano viene condotto al Camp X-Ray, nella base Usa di Guantanamo, per un interrogatorio – Ap/Lynne Sladky

Hanno fatto un deserto Vent'anni fa Stati Uniti e alleati commisero l'errore di rispondere con un'azione bellica a un atto di terrorismo, riflette il giurista. Oggi che la guerra è tornata nel cuore dell'Europa e la minaccia nucleare è stata normalizzata è sempre più urgente una Costituzione della terra per la pace, il disarmo, la protezione dei beni naturali e artificiali, il contrasto al cambiamento climatico. «Il futuro della democrazia e la sopravvivenza stessa dell’umanità sono minacciate da quello che Eisenhower chiamava apparato militare-industriale - afferma Ferrajoli - La guerra è naturale, la pace è artificiale e va istituita. Bisogna abolire gli eserciti e le armi. Il monopolio pubblico della forza non ha bisogno di carri armati o bombe»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 marzo 2023
«Ci comportiamo come se fossimo l’ultima generazione che vivrà sul pianeta. Occorre fare un salto di civiltà, verso la Costituzione della terra». Nella sua casa a due passi dall’università La Sapienza, a Roma, Luigi Ferrajoli parla circondato dai libri. Una cinquantina li ha scritti lui. Discute con il manifesto tra un’intervista che sarà trasmessa in Mali e la preparazione di un viaggio che lo porterà in Messico e poi a Cuba. Ha 82 anni e guarda al mondo con una solida convinzione: l’unica ipotesi realistica e razionale è invertire completamente la rotta. Serve una Costituzione della terra che garantisca i...

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