Internazionale
La rassegnazione di Baghdad: «La guerra è già qui»
Hanno fatto un deserto Le marce pacifiste globali viste dalla capitale irachena. Il peso dell’embargo aveva stremato il paese, le sanzioni Onu completato l’isolamento. «Vinceremo»: uno slogan ripetuto senza convinzione
La marcia per la pace su Capitol Hill a Washington il 15 febbraio 2003 – Ap/Michael Macor
Hanno fatto un deserto Le marce pacifiste globali viste dalla capitale irachena. Il peso dell’embargo aveva stremato il paese, le sanzioni Onu completato l’isolamento. «Vinceremo»: uno slogan ripetuto senza convinzione
Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 marzo 2023
Non era facile ottenere un visto per l’Iraq, alla vigilia della seconda guerra del Golfo. A offrirci una scappatoia era stata la delegazione di «Un ponte per…» (l’unica ong italiana presente in Iraq) che partecipava alla manifestazione contro la guerra del 15 febbraio a Baghdad. Come in tutto il mondo anche in Iraq si era manifestato contro la minaccia di guerra. Lo spirito era sicuramente diverso da quello delle piazze occidentali, l’ostentazione di forza voluta da Saddam Hussein non riusciva a cancellare il sentimento di drammaticità che lo spettro della guerra imminente – la seconda del Golfo – suscitava. Anche...