Visioni

«Red Shoes», restare in piedi di fronte all’ingiustizia

«Red Shoes», restare in piedi di fronte all’ingiustiziaEustacio Ascacio e Natalia Solián in «Red Shoes»

Venezia 79 Presentato a Orizzonti Extra l'esordio del regista messicano Carlos Eichelmann Kaiser. Un padre, per recuperare le spoglie della figlia, lascia la campagna e si sposta nella capitale

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 9 settembre 2022
È di ritorno da una giornata lavorativa nei campi, passata a raccogliere pannocchie nel suo piccolo appezzamento sotto il sole del Messico, che Tacho riceve la lettera. Sua figlia, Rosita, è stata uccisa nella capitale. Al padre il diritto di riportare il corpo nella terra natia. È questo l’incipit di Zapatos rojos (Red shoes), lungometraggio d’esordio del regista messicano Carlos Eichelmann Kaiser, una co-produzione italiana (102 Distribution) presentata nella sezione Orizzonti Extra. Subito adottiamo il punto di vista di Tacho, un uomo silenzioso, che già a partire dalla sua fisicità intuiamo non ha avuto vita facile. La sua presenza emana...

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